"Per la sapiente ed accorata ricostruzione storica e culturale dei fatti raccontati, proposti in una cornice filmica attenta ai particolari ed alle tecniche del racconto cinematografico."
1 commento:
Anonimo
ha detto...
BENE! come dico sul mio blog, questo film merita tutte le attenzioni...
Spero solo in buone nuove per la programmazione.
Io, nel mio piccolo, farò "girare" la voce tra i jazz-fan!
Opinioni o appartenenze ad etnie, gruppi religiosi o ideologie sono materia di scontro spesso amplificato dai Media. Le forme d’espressione– musica, letteratura e così via – possono costituire una minaccia in epoche di Totalitarismo: chi rappresenta il pericolo è soprattutto chi invita a pensare. Gli ‘ismi’ proibivano-e talvolta lo fanno ancora- persino l’ascolto non solo di scomode parole ma anche di scomode note: c’è chi riferendosi alla musica la definisce ‘oppio dei popoli’. Nel nostro Paese queste limitazioni si sono verificate soprattutto durante il Fascismo. Non si è arrivati ai roghi di libri berlinesi ma molti intellettuali e artisti erano poco graditi al Regime: in questo quadro anche il pentagramma subì qualche censura; il jazz,‘veicolo d’esotismo’ e minaccia per l’italica melodia, non era tollerato: quando l’alleanza con la Germania si fece più stretta ciò che proveniva dagli Stati Uniti era deriso dalla cultura di regime; alcune disposizioni restrittive ne limitavano le possibilità d’esecuzione in pubblico. In questa storia la situazione viene esasperata per favorire la riflessione. I musicisti protagonisti di questa vicenda sono il triste capro espiatorio di ciò a cui l' intolleranza di OGNI tipo può condurre. Il sonno collettivo della Ragione genera il mostro del clamoroso e troppo frequente -allora come oggi- errore giudiziario,ma non solo: anche un cieco non vedere che dovrebbe invitare a riflettere in silenzio chi di rumore (e non note) ne fa troppo,amplificato dai troppi mezzi a disposizione di oggi. La visione di questo film al di là di epoche e contesti rappresentati può suscitare un dibattito sulla vitale importanza della libertà di esprimere, ma in maniera pulita e corretta come allora,le proprie aspirazioni irrinunciabili,le proprie Passioni,le proprie Idee. Senza mai mancare di rispetto a quelle degli altri,qualunque esse siano, evitando la superiorità,la derisione,la discriminazione ottusa,e ogni possibile e amplificata forma di chiusura mentale,amplificata da una apertura mediatica. In nome e memoria delle sofferte,pulite,piccole e silenziose idee che altri hanno pagato caro per esprimere,attraverso ogni forma di comunicazione, arte e linguaggio, il cui solo contenuto è in realtà l' unica cosa che conta,al di là di tecnologie ed ideologie.
1 commento:
BENE!
come dico sul mio blog,
questo film merita tutte le attenzioni...
Spero solo in buone nuove per la programmazione.
Io,
nel mio piccolo,
farò "girare" la voce tra i jazz-fan!
buon lavoro.
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